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CEP e istituto superiore Alberti di Abano Terme: progetto di PCTO per una quarantina di studenti

Le Cucine economiche popolari (CEP) proseguono il loro impegno di collaborazione con le realtà del territorio: dalle istituzioni alle associazioni, al mondo del volontariato, all’università e ora alle scuole con il PCTO – Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (evoluzione di quello che fino a qualche anno fa si chiamava Alternanza Scuola Lavoro), realizzato con l’Istituto di istruzione superiore Leon Battista Alberti di Abano Terme (Pd).

Un progetto articolato che vede l’adesione di 44 studenti delle classi terza e quarta del Liceo scientifico, del Liceo delle scienze applicate e dei corsi “Relazioni internazionali marketing” e “Costruzioni Ambiente territorio”. Gli studenti vivranno un’esperienza di formazione e di “pratica” proprio alle Cucine economiche popolari. Il progetto si sviluppa infatti in due fasi. La prima parte –formativa – si articolerà in cinque incontri tra fine maggio e i primi di giugno (on line e in presenza) e sarà propedeutica alla seconda fase che vedrà l’esperienza diretta e pratica degli studenti (in gruppi di sei/sette nei mesi di giugno e luglio 2021), all’interno delle Cucine economiche popolari.

«Un aspetto fondamentale della mission delle Cucine economiche popolari – sottolinea la direttrice suor Albina Zandonà – è la collaborazione con scuole, centri, università, enti territoriali per la costruzione di progetti educativi, tirocini, stage, percorsi di alternanza scuola-lavoro qualificati, finalizzati a promuovere una visione del mondo solidale, inclusiva, sostenibile, basata sulla giustizia sociale, sul rispetto dei diritti umani e della cultura del dono. Il PCTO con l’Istituto superiore Alberti, che fa da apripista ad altre esperienze con altre scuole, s’inserisce su questa linea, proponendo percorsi di cittadinanza attiva con l’intento di superare una visione individualistica ed egocentrica della vita e di promuovere visioni e stili di vita imperniati su accoglienza, inclusione, solidarietà, sostenibilità, giustizia sociale. Ci auguriamo che quest’esperienza per i ragazzi possa essere arricchente sul piano culturale e formativo, ma anche umano».

Nei cinque incontri propedeutici gli studenti affronteranno insieme agli operatori delle CEP temi legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro (documenti valutazione rischi, figure di riferimento in materia di sicurezza sul posto di lavoro, protocolli anti Covid, dispositivi di sicurezza, ecc.); approfondiranno la realtà delle associazioni e delle fondazioni, in particolare delle fondazioni di partecipazione (qual è la Fondazione Nervo-Pasini a cui fanno capo le CEP); conosceranno lo statuto e l’organigramma della Fondazione Nervo-Pasini; e ancora saranno introdotti al linguaggio dei media e al pensiero critico e ascolteranno una testimonianza documentata e diretta sulla realtà di un popolo africano (Saharawi) e sulla realtà dei campi profughi, grazie alla collaborazione con lo scrittore maratoneta Roberto Rubens Noviello, cofondatore dell’Associazione “1514 Oltre il Muro – A fianco del popolo Saharawi).

Nella seconda fase del percorso i ragazzi saranno impegnati nella settimana di esperienza alle CEP dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 15. In questi giorni parteciperanno a cinque laboratori che vedranno anche il coinvolgimento di altre realtà attive nel territorio. Nei laboratori saranno trattati i seguenti temi: La storia e lo stile delle Cucine economiche popolarii diritti dello straniero (laboratorio gestito dall’associazione Popoli Insieme); la stigmatizzazione e il pregiudizioriciclo, eco sostenibilità e tutela dell’ambiente (laboratorio coordinato da Coldiretti Padova); giustizia sociale, consapevolezza, partecipazione e volontariato (laboratorio condotto dall’associazione Tetris). Nella seconda parte della mattinata i ragazzi vivranno quindi l’esperienza viva delle CEP: saranno impegnati in tutte le fasi, dal servizio allo sportello alla distribuzione pasti, al servizio in sala, alla sistemazione dei locali. Ogni giornata si concluderà con un momento di verifica e riflessione.

«La collaborazione tra il nostro Istituto e le Cucine popolari – sottolinea Giacomo Magro, docente di filosofia e storia dell’Alberti che coordina il progetto per la scuola – risponde pienamente al percorso formativo richiesto per “educazione civica”. Si tratta di una “nuova” disciplina che tutte le scuole devono insegnare per maturare competenze di cittadinanza attiva. L’esperienza che vivranno i nostri ragazzi offrirà una concreta formazione per divenire “cives”, uomini e donne capaci di instaurare rapporti significativi e positivi con l’altro. Abbiamo proposto il progetto agli studenti e alle famiglie, avevamo il timore che la richiesta di aprirsi all’altro fosse bloccata dalla paura di interagire con persone sconosciute, tanto più in un contesto aggravato dalla pandemia. Con meraviglia, invece, decine di studenti e famiglie non solo si sono voluti informare, ma hanno aderito con entusiasmo al percorso. Anche se si tratta di un progetto strutturato in cui lo studente è accompagnato dagli adulti, rappresenta comunque la volontà di “piantare la tenda” in una terra a lui estranea, sapendo di essere accolto come hospis, mai come hostis». 

Obiettivo del progetto è di sviluppare competenze trasversali e multidisciplinari nella aree umanistiche, sociali e di cittadinanza, collocando l’esperienza personale in un sistema di regole fondate sul reciproco riconoscimento dei diritti e dei doveri garantiti dalla Costituzione e dalla normativa a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente, con l’opportunità di partecipare attivamente alla vita sociale sia a difesa dell’identità personale che nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.

Fonte: Ufficio Stampa Diocesi di Padova