Servizio civile e comunità: Gabriele alle Cucine Economiche Popolari

Il Servizio Civile Universale, aperto a giovani tra i 18 e i 28 anni, è oggi una delle più significative forme di cittadinanza attiva. Prosegue idealmente la tradizione dell’obiezione di coscienza nata con la leva militare obbligatoria (sospesa nel 2005), quando molti giovani si dedicavano a un anno di servizio sociale, rafforzando il volontariato con senso e partecipazione. Le Cucine Economiche Popolari hanno a lungo accolto questi ragazzi, che si affiancavano ai volontari storici nella gestione dei servizi, portando freschezza, entusiasmo e una dimensione civica concreta. Dopo la sospensione della leva, questo legame virtuoso si era interrotto. Il ritorno del servizio civile universale rappresenta, dunque, un ritorno alle radici, reinterpretato in chiave moderna e inclusiva.

È in questo spirito che, dalla fine di settembre, Gabriele ha iniziato il suo periodo di servizio civile alle Cucine Economiche Popolari, grazie a un bando gestito e coordinato dall’Università degli Studi di Padova, in co-programmazione con il CSV locale. Il suo arrivo rinnova un ponte tra passato e futuro: da una parte, quello storico tracciato dagli obiettori di coscienza; dall’altra, un sentiero aperto da giovani che oggi scelgono di mettersi in gioco per la comunità. Questo ponte è pratico e operativo: significa affiancare esperienze adulte con sguardi nuovi, far dialogare competenze diverse e riscoprire il valore trasformativo della condivisione generazionale. In un contesto in cui l’accoglienza è costruita giorno per giorno, questa tensione tra continuità e novità è un’opportunità da coltivare.


Obiettivi concreti e impatto atteso

Il ruolo di Gabriele si declina in un impegno quotidiano che attraversa più dimensioni. Contribuisce alla gestione dei pasti e all’organizzazione degli spazi e dei servizi — dalle docce al guardaroba, fino allo sportello di ascolto — integrandosi con la comunità di volontari e operatori. La sua presenza offre un tempo in più per l’ascolto, un’attenzione aggiuntiva a chi si avvicina ai servizi, rendendo più fluida l’accoglienza e più calda la relazione.

Oltre agli aspetti pratici, Gabriele partecipa alla costruzione di un clima in cui le persone accolte possano sentirsi parte attiva della comunità, coinvolgendole nei piccoli gesti quotidiani e in attività che rafforzano il senso di appartenenza. La sua azione si estende anche alla rete esterna: grazie al contatto con associazioni, scuole e parrocchie, le Cucine Economiche Popolari rafforzano il legame con il territorio, alimentando scambi e collaborazioni.

L’impatto atteso non si limita a migliorare l’efficienza dei servizi: riguarda la qualità delle relazioni, la capacità di generare fiducia e di creare opportunità di partecipazione. È in questa dimensione che il servizio civile dimostra il suo valore più profondo: seminare legami che, una volta germogliati, possono diventare radici stabili di una comunità più inclusiva.


Continuità, sperimentazione e prospettive

Accogliere Gabriele è un atto di continuità generativa: un filo che parte dalla storia e si intreccia con nuove visioni per il futuro. Il servizio civile, infatti, può essere una porta d’ingresso verso un modello di collaborazione più stabile, in cui i giovani diventino parte integrante del tessuto organizzativo e relazionale delle Cucine Economiche Popolari.

Lavorare fianco a fianco permette di immaginare attività e spazi condivisi, occasioni formative e momenti comunitari che ampliano la partecipazione e stimolano creatività e inclusione. Questa è una strada concreta che le Cep intendono percorrere, per continuare a intrecciare le energie di chi arriva con l’esperienza di chi c’è da tempo.

Chi vuole mettersi alla prova, vivere un anno di crescita personale e contribuire concretamente al bene comune, può trovare nel Servizio Civile alle Cucine Economiche Popolari un’occasione unica per intrecciare esperienze, valori e relazioni che restano.