La Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare è stata istituita dal Ministero dell’Ambiente nel 2014 e viene celebrata ogni anno il 5 febbraio, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dello spreco di cibo e promuovere comportamenti più responsabili riguardo all’alimentazione. Il suo scopo è ridurre gli sprechi alimentari, favorire la consapevolezza sull’importanza di una gestione più sostenibile delle risorse alimentari e contrastare la fame nel mondo.
Per riflettere su questo fenomeno, è fondamentale partire da alcuni dati. Secondo uno studio pubblicato dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), ogni anno vengono prodotti circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo a livello globale, che finiscono sprecate. Questo corrisponde a circa un terzo della produzione alimentare mondiale (FAO, 2013). In Italia, un’indagine condotta da Last Minute Market e Università di Bologna ha rivelato che ogni anno vengono sprecati circa 5,1 milioni di tonnellate di cibo, con un impatto economico di circa 12 miliardi di euro. La maggior parte di questi sprechi proviene dalle famiglie, seguite dai supermercati e dalla ristorazione collettiva.
Questo spreco ha impatti devastanti sull’ambiente, poiché la produzione alimentare è responsabile di circa il 25% delle emissioni globali di gas serra. Inoltre, sprecare cibo significa anche sprecare le risorse naturali necessarie per produrlo: terra, acqua, energia e manodopera.
Questi numeri e dati ci pongono di fronte alla necessità urgente di affrontare il problema, non solo dal punto di vista economico ed ecologico, ma anche etico, poiché in un mondo in cui milioni di persone soffrono la fame, è inaccettabile che così tanto cibo venga sprecato.
Uno dei maggiori esperti in materia, il Prof. Andrea Segre, docente di Sociologia delle trasformazioni economiche e del consumo all’Università di Bologna, ha affermato: “Lo spreco alimentare è la manifestazione più evidente della nostra incapacità di fare fronte alle disuguaglianze globali, e la sua prevenzione è un atto di giustizia sociale, prima che ecologica.” (Segre, 2021). Il Prof. Segre ha sottolineato in vari studi che la riduzione dello spreco alimentare non solo avrebbe effetti positivi sull’ambiente, ma potrebbe contribuire in modo significativo a ridurre la fame nel mondo, redistribuendo risorse agli indigenti.
Il nostro impegno: piccoli gesti, grande impatto
L’importanza di ogni piccolo gesto quotidiano è spesso sottovalutata, ma ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Le azioni individuali, se moltiplicate a livello collettivo, possono contribuire notevolmente a ridurre l’impronta ecologica che lasciamo dietro di noi. L’educazione alla consapevolezza alimentare è un passo fondamentale, e anche le istituzioni hanno un ruolo cruciale in questo processo. Ogni famiglia può impegnarsi a non sprecare cibo, imparando a conservare meglio gli alimenti e a utilizzare gli avanzi in modo creativo. Le scuole, le aziende e le istituzioni devono sensibilizzare la collettività, promuovendo pratiche sostenibili.
L’impegno concreto delle Cep e il concetto di economia circolare
Le Cucine Economiche Popolari sono impegnate da anni nella lotta contro lo spreco alimentare. Attraverso collaborazioni con supermercati locali, reti agricole e associazioni, recuperano alimenti in eccedenza e li redistribuiscono a chi ne ha bisogno, trasformando il cibo in solidarietà.
“Ogni anno, raccogliamo centinaia di tonnellate di cibo che altrimenti verrebbero scartate, garantendo a molte famiglie la possibilità di avere un pasto nutriente e sano,” raccontano i volontari delle Cep.
Ma l’impegno non si limita al recupero: le Cucine hanno iniziato progetti educativi nelle scuole, dove i bambini imparano l’importanza di ridurre lo spreco e di essere consumatori consapevoli. Così facendo, non solo si risponde a un bisogno immediato, ma si cerca anche di costruire una cultura che possa ridurre, nel tempo, l’impatto dello spreco a livello sistemico.
L’approccio delle Cep si inserisce perfettamente nel concetto di economia circolare, in cui nulla va sprecato e l’uso delle risorse viene massimizzato. In un sistema di questo tipo, in netto contrasto con il tradizionale modello lineare di “produci, usa, getta”, i prodotti, i materiali e le risorse vengono mantenuti in uso il più a lungo possibile, attraverso il riutilizzo, la riparazione, il riciclo e la rigenerazione. L’obiettivo è ridurre l’uso delle risorse naturali, minimizzare i rifiuti e abbattere l’impatto ambientale, promuovendo al contempo la sostenibilità economica e sociale.
Un impegno condiviso: il Patto tra i Comuni della Provincia di Padova
Un esempio importante di impegno collettivo è il Patto per la lotta contro lo spreco alimentare, sottoscritto dai sindaci dei comuni della provincia di Padova. Questo impegno, formalizzato due anni fa in occasione del convegno organizzato dalla Fondazione Nervo Pasini durante i festeggiamenti per i 140 anni delle Cep, ha visto la partecipazione di numerose amministrazioni locali che hanno deciso di collaborare attivamente per ridurre gli sprechi a livello territoriale. Durante l’incontro, sono stati presentati progetti concreti per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti alimentari, incentivare la donazione degli alimenti e promuovere l’educazione al consumo responsabile.
Tutti possiamo fare la differenza
La Giornata Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare è l’occasione per riflettere sull’importanza di ridurre il nostro impatto sull’ambiente e sul diritto di ogni persona ad avere accesso a cibo sufficiente e sano. Ogni piccolo gesto che compiamo quotidianamente può contribuire a ridurre la quantità di cibo sprecato e, di conseguenza, a migliorare la qualità della nostra vita e di quella degli altri.
Il nostro impegno per il futuro passa attraverso la consapevolezza, l’educazione e la collaborazione di tutti: cittadini, istituzioni e organizzazioni. Se ognuno di noi compie scelte più responsabili, possiamo davvero costruire un mondo più equo e sostenibile.
Fonti
- FAO, “Global Food Losses and Food Waste – Extent, Causes and Prevention,” 2013
- Segre, A. (2021). “Lo spreco alimentare: una sfida globale”, Rivista di Economia e Ambiente.
- Last Minute Market & Università di Bologna, “Sprechi alimentari in Italia: analisi e dati 2020”, Rapporto 2020.