D’estate alle Cucine: i ragazzi del PCTO tra servizio, formazione e incontro

Anche quest’anno, nei mesi estivi, le Cucine Economiche Popolari aprono le porte agli studenti delle scuole superiori per accogliere una nuova edizione del PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. Un’esperienza che si rinnova da anni, confermando la volontà di offrire ai giovani un’occasione concreta di crescita, impegno e formazione a contatto con il mondo della povertà e della solidarietà.

Durante le loro vacanze, decine di ragazze e ragazzi decidono di dedicare una settimana del loro tempo libero per mettersi a servizio in uno dei luoghi più simbolici della città. Lo fanno anche perché previsto dal loro percorso scolastico, certo, ma in moltissimi casi con una motivazione profonda: conoscere una realtà diversa, rendersi utili, uscire dalla propria zona di comfort, imparare qualcosa sulla vita e su sé stessi.

Il percorso, strutturato in 25 ore complessive, prevede cinque giornate di presenza alle Cucine, ciascuna articolata in tre momenti: formazione e laboratorio tematico, servizio nella mensa e pranzo condiviso con gli ospiti, debriefing finale di gruppo. Gli argomenti trattati spaziano dalla storia delle Cucine al linguaggio dei media, dai diritti umani alla giustizia climatica, dalla migrazione al contrasto dei pregiudizi.

A colpire di più è la parte pratica: il servizio in sala, l’incontro con gli ospiti, il vivere per qualche ora dentro una realtà che spesso si osserva da lontano. Qui, ogni gesto quotidiano – versare l’acqua, servire un pasto, raccogliere un piatto – diventa occasione di relazione, e spesso di scoperta. I ragazzi imparano a osservare senza giudicare, ad ascoltare senza timore, a prestare attenzione a chi è troppo spesso invisibile.

Secondo i dati raccolti negli anni, l’esperienza ha un impatto significativo. La quasi totalità degli studenti la valuta positivamente, definendola coinvolgente, educativa, utile. Molti dichiarano di aver imparato a riconoscere i propri pregiudizi e a superarli. Altri dicono di sentirsi cambiati, più pazienti, più attenti, più aperti. Alcuni decidono, al termine della settimana, di continuare l’impegno in altre forme di volontariato.

Chi partecipa si confronta con situazioni complesse, ma sempre accompagnato. I ragazzi sono seguiti da tutor e operatori in ogni fase del percorso. Il servizio è svolto con responsabilità, ma anche con leggerezza, in un clima sereno e accogliente. Alla fine della settimana, a ogni gruppo viene chiesto di lasciare un segno del proprio passaggio: una frase, una foto, un simbolo. Un modo per dire che ciò che si è vissuto ha lasciato un’impronta.

Il valore del PCTO non riguarda solo i ragazzi. Anche la comunità delle Cucine – volontari, operatori, ospiti – si arricchisce del loro entusiasmo, della loro curiosità, della loro presenza gentile. È uno scambio che genera consapevolezza, senso civico, legami, e che ogni anno viene accolto con rinnovato entusiasmo da tutte le parti coinvolte.

L’esperienza, lo ricordano gli stessi studenti, non si dimentica facilmente. A distanza di mesi, molti continuano a parlarne con amici e familiari. Alcuni portano a scuola o in parrocchia quello che hanno imparato. Altri cambiano sguardo su chi incontrano per strada. Perché servire un pasto in una mensa può insegnare più di molte lezioni: a guardare il mondo con occhi nuovi, e a sentirsi parte di una comunità più grande.