Fabio: una storia durata 24 anni

Grazie

«La persona che parte per un viaggio, non è la stessa persona che torna».

Questo proverbio descrive molto bene la mia esperienza alle cucine; un viaggio iniziato 24 anni fa che mai avrei pensato avrebbe cambiato così tanto la mia vita.

Ricordo infatti la prima volta che entrai alle cucine come obiettore di coscienza, scelta voluta dall’allora vice-direttore della Caritas e non certo mia, che avevo delle grandi paure e resistenze verso le persone che frequentavano questo luogo e pensai che fosse uno «scherzo» del buon Dio.

Invece fu proprio qui che un incontro iniziò a rompere il mio guscio: il volto di una ragazza nigeriana sfigurato dalle botte ricevute dalla sua «madam», un volto che mai dimenticherò, che aprì in me domande più che risposte e mi fece aprire il cuore assopito nelle proprie comodità e convinzioni precostituite.

Devo dunque ringraziare moltissimo questo luogo, le persone che vi ho incontrato i miei colleghi e le suore perché qui che ebbi la possibilità di iniziare a rompere quei pregiudizi che mi ostacolavano nell’incontrare veramente le persone, qui ricominciai ad avvicinarmi a Dio dopo un lungo periodo di lontananza, qui ho maturato molti aspetti della mia vita… fino ad arrivare ad oggi in cui, grato, posso aprirmi ad altri scenari, infatti  mi è stata fatta la proposta di iniziare una nuova avventura lavorativa presso il centro missionario diocesano di Padova e proprio perché sento di avere queste solide basi oso spiccare questo salto, questo cambiamento.

Ringrazio anche Dio che fa bene ogni cosa a suo tempo e fiducioso mi affido a lui in questo nuovo bel viaggio che mi attende certo che ci saranno tante altre belle sfide per la mia crescita personale.