loader image

Gli alunni del Vendramini sostengono le CEP

I bambini l’hanno voluta, pensata, progettata e realizzata. L’iniziativa di solidarietà proposta dalle classi quinte della scuola primaria Vendramini è stata concepita durante il percorso di Quaresima, quando suor Albina Zandonà è andata in classe a parlare delle Cucine Economiche Popolari. «L’idea è partita da loro – sottolinea suor Ilaria Arcidiacono, delle Francescane Elisabettine, direttrice dell’Istituto paritario Elisabetta Vendramini di Padova – ed è stata accolta favorevolmente dalla scuola, dagli insegnanti che li hanno accompagnati e dai genitori che hanno risposto al nostro invito valorizzando la sensibilità, la creatività, la cura, l’impegno profusi da questi alunni».

Con l’entusiasmo che caratterizza i bambini, nel patronato della parrocchia di Sant’Antonio dell’Arcella mercoledì scorso sono stati quindi organizzati i banchetti con gli scooby-doo (i braccialettini intrecciati), la limonata fresca, i giochi per disegnare, per modellare, i gessetti per disegnare a terra, la giocoleria, il percorso con cucchiaino e pallina, un’attività di calcio e una di pallavolo, il gioco delle sedie. La fantasia non è mancata e chi poteva ha contribuito con un’offerta destinata alle Cucine.

“Mangiare, bere, vestirsi, curarsi, lavarsi, … cose normali? Non per tutti”, è la presentazione che i bambini hanno pensato per l’iniziativa. “Questo non ci va! Aiutateci ad aiutare le Cucine Economiche Popolari di Padova che tutti i giorni lavorano per dare a più persone possibili le cose normali. Come? Giocando con noi”.

Il percorso quaresimale era iniziato da uno sguardo sulle necessità.  «Uno sguardo diverso su chi abbiamo intorno – spiega l’insegnante di religione Giulia D’Elia – ricordandoci che, se Gesù è in ognuno di noi, c’è anche nell’altro. Da qui ci siamo spostati su altre realtà, tra cui le Cucine popolari. Avevo pensato di fare un bigliettino da mandare agli ospiti delle Cucine, ma ai bambini sembrava poco. Ho chiesto loro cosa volessero fare hanno proposto di creare dei giochi per raccogliere fondi». I più felici sono stati i genitori. «Sono stati bravissimi a organizzare tutto. Erano entusiasti. E’ stata un’iniziativa molto simpatica, che li ha coinvolti e ha coinvolto anche noi genitori. Da ripetere», assicura la mamma Simona Granziero.