Il 24 gennaio presso la sala consiliare della Provincia di Padova la Rete Veneta degli Ambulatori ETS, di cui fanno parte anche le Cucine Economiche Popolari, ha organizzato un convegno dal titolo “il sistema degli ambulatori medici del Veneto gestiti da ETS”
Il diritto universale alla salute e alle cure, sancito dall’art. 32 della Costituzione, costituisce uno dei terreni paradigmatici sui quali misurare la capacità delle istituzioni di rispondere adeguatamente alle esigenze primarie della popolazione e in particolare, delle fasce più vulnerabili. L’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, avvenuta quarantacinque anni fa, con l’afflato universalistico che la connotava, si è presto scontrata, in maniera anche imprevista, con il rapido invecchiamento della popolazione e con flussi crescenti di popolazioni immigrate, in gran parte prive di mezzi di sostentamento. Nonostante si siano succeduti nel tempo numerosi interventi legislativi nazionali e regionali, volti ad assicurare l’accesso alle cure anche a queste popolazioni, la loro piena attuazione trova ancora notevoli impedimenti.
In questo ambito hanno iniziato a operare nel Veneto, fin dagli anni ’80, enti caritativi e organizzazioni di volontariato, con l’obiettivo di garantire servizi e cure agli esclusi, anche al fine di renderli titolari di diritti, nonché di competenze per la loro effettiva fruizione. Ciò si è tradotto nell’istituzione di ambulatori medici e di connessi servizi di orientamento sanitario e amministrativo rivolti agli immigrati definiti irregolari, agli immigrati regolari privi di codice fiscale e, paradossalmente, ai cittadini italiani privi di fissa dimora.
Sono 17 gli ambulatori gestiti da Enti del Terzo Settore nel Veneto censiti alla fine del 2022, i quali si sono messi informalmente in rete tra loro con lo scopo di condividere informazione e progetti formativi, e di presentarsi come soggetto unitario alle istituzioni locali, la Regione e le ULSS, in primo luogo, a fronte delle numerose criticità rilevate nel quotidiano lavoro di assistenza.
Il convegno è stata l’occasione per illustrare i risultati di un’indagine condotta presso tali ambulatori, la prima in Italia di questo genere. Ne sono emersi una realtà di grande e inaspettata vitalità, nonché un quadro epidemiologico dai tratti solo in parte specifici, benché sfugga alla completezza dei dati la condizione sanitaria delle persone che, per vari motivi, non si presentano agli ambulatori.
Il convegno aveva inoltre l’obiettivo di realizzare un proficuo confronto tra il Primo e il Terzo Settore veneti, volto a suscitare una maggiore consapevolezza delle difficoltà di accesso al SSN da parte di talune componenti sociali, numericamente non irrilevanti, dimoranti nel territorio regionale, ma anche volto, in un’ottica, non soltanto umanitaria, ma di tutela della salute pubblica, a individuare potenzialità, buone pratiche e percorsi per superare tali difficoltà.