Le Società Benefit e il valore del bene comune: uno spunto di riflessione per la comunità

Viviamo in un tempo in cui sempre più realtà, anche imprenditoriali, si interrogano su come coniugare lo sviluppo economico con un impatto sociale positivo. La Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 racconta di un fenomeno in crescita: aziende che scelgono di andare oltre il solo profitto, integrando nei loro obiettivi il benessere delle persone e dell’ambiente. Ma cosa significa tutto questo per chi, come le Cucine Economiche Popolari, si occupa ogni giorno di accoglienza e solidarietà?

Un nuovo modello economico vicino ai bisogni delle persone

Le Società Benefit rappresentano una trasformazione significativa del concetto di impresa. Secondo i dati della ricerca, il loro numero è in costante crescita, con oltre 4.500 realtà registrate in Italia entro la fine del 2024. Si tratta di un aumento del 27% rispetto all’anno precedente, segno di un crescente interesse verso modelli di business che bilanciano profitto e impatto sociale. Questo cambiamento non è solo numerico, ma qualitativo: le Società Benefit si distinguono per una maggiore attenzione al benessere dei lavoratori, con un incremento dell’occupazione del 62% contro il 43% delle aziende tradizionali.

Ma cosa significa questo in un contesto come quello delle CEP? Anche se le Cucine Economiche Popolari non sono un’impresa nel senso tradizionale del termine, il loro operato incarna lo stesso principio di responsabilità sociale. Ogni giorno accolgono centinaia di persone in difficoltà, offrendo non solo pasti caldi ma anche ascolto, supporto e un punto di riferimento per chi vive ai margini. Questo lavoro è possibile grazie a una rete di solidarietà composta da volontari, donatori e realtà del territorio che credono nell’importanza del bene comune.

Le imprese possono giocare un ruolo attivo nel contrastare le fragilità sociali

Se le Società Benefit stanno dimostrando che il mondo economico può assumersi una responsabilità sociale concreta, viene spontaneo chiedersi quale potrebbe essere il ruolo delle imprese nel contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Oggi più che mai, la costruzione di una comunità inclusiva richiede il coinvolgimento di tutti: enti del terzo settore, istituzioni, cittadini e, sempre più, le realtà imprenditoriali.

La ricerca mostra come le Società Benefit non solo generino crescita economica, ma lo facciano in modo più equo. Ad esempio, il loro valore aggiunto per addetto è superiore di circa 2.000 euro rispetto alle imprese tradizionali, e il costo del lavoro per addetto è mediamente più alto di 3.000 euro, a dimostrazione di un maggiore investimento nelle persone. Questo significa che un’impresa può essere economicamente sostenibile senza rinunciare a creare un impatto positivo sulla società.

Nel lavoro quotidiano delle CEP, questa visione può tradursi in nuove forme di collaborazione. Immaginiamo, ad esempio, un’impresa che scelga di sostenere un progetto di formazione per persone in difficoltà, creando opportunità di lavoro e reinserimento sociale. O una rete di aziende che contribuiscano con risorse, competenze o strumenti per migliorare i servizi di accoglienza. Questi non sono scenari ipotetici, ma realtà che si stanno già sviluppando in alcuni territori e che potrebbero essere ampliate e rafforzate.

Ripensare il concetto di comunità e responsabilità condivisa

Le CEP e le Società Benefit operano in ambiti diversi, ma condividono un’idea di fondo: il benessere di una comunità non può essere demandato solo a pochi attori, ma deve essere un impegno collettivo. Questo significa superare una visione individualistica per abbracciare un modello più inclusivo e solidale.

La ricerca evidenzia come le Società Benefit siano più propense a creare ambienti di lavoro equi e diversificati: il 48% di queste aziende ha una presenza femminile nei consigli di amministrazione (contro il 38% delle imprese tradizionali) e il 27,9% include almeno un under 40 tra i decisori strategici. Questa apertura alla diversità e al cambiamento può essere un elemento chiave per immaginare nuove sinergie tra impresa e sociale.

Nella quotidianità delle Cucine Economiche Popolari, si vedono ogni giorno gli effetti dell’indifferenza e della disuguaglianza, ma si vedono anche i benefici di una comunità che sceglie di prendersi cura dei propri membri più fragili. In questo senso, il modello delle Società Benefit rappresenta una speranza e una strada percorribile per costruire un sistema in cui nessuno venga lasciato indietro.

Per chi volesse approfondire i risultati della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025, è possibile scaricare il documento completo a questo link: https://www.societabenefit.net/ricerca-nazionale-sulle-societa-benefit/.