3.539 persone, 85.880 pasti, 111.544 interventi complessivi: sono questi alcuni dei numeri che riassumono l’attività delle Cucine Economiche Popolari nel 2024. Un bilancio che fotografa non solo i servizi offerti, ma anche il ruolo fondamentale delle Cep nel rispondere ai bisogni primari e nell’offrire dignità e opportunità a chi vive in condizioni di vulnerabilità.
Nel corso dell’anno, le Cucine hanno accolto un numero crescente di persone, con un incremento del 4% rispetto al 2023. Gli ospiti, provenienti da 89 Paesi, sono in gran parte uomini (81%) con un’età media di 44 anni, mentre le donne, pur rappresentando una minoranza (19%), hanno un’età media più alta di circa sette anni. Tra le nazionalità prevalgono marocchini (18%), nigeriani (12,5%) e italiani (10,7%), quest’ultimi particolarmente presenti tra gli utenti più assidui.
I numeri dei servizi erogati
Il servizio mensa rimane centrale, con 85.880 pasti distribuiti (+11% rispetto al 2023), di cui oltre la metà forniti gratuitamente grazie ai buoni di Caritas e Pane dei Poveri. A seguire, il servizio docce ha registrato 4.906 accessi (+5,5%), mentre 1.389 lavaggi di vestiti (+27%) e 1.357 cambi di abiti (+6%) hanno contribuito a garantire condizioni di igiene e dignità. Durante i mesi più freddi, sono state distribuite 378 coperte, con un incremento del 34% rispetto all’anno precedente.
Significativo anche il contributo del servizio sanitario, che ha fornito 2.552 prestazioni tra visite mediche e infermieristiche, confermando la sua importanza per chi si trova escluso o ostacolato nell’accesso al sistema sanitario nazionale. L’orientamento e il supporto burocratico sono stati garantiti dal segretariato sociale, che ha registrato 314 interventi, mentre 147 persone hanno usufruito di percorsi di consulenza lavorativa per avvicinarsi al mercato del lavoro.
L’impatto sociale delle Cep
Oltre ai numeri, le Cucine Economiche Popolari rappresentano un punto di riferimento per persone con difficoltà sia croniche sia temporanee. Il 49% degli utenti frequenta i servizi da oltre tre anni, evidenziando una dipendenza strutturale che richiede interventi a lungo termine per favorire percorsi di autonomia. Al contempo, il 16% si rivolge alle Cep solo per pochi mesi, dimostrando l’importanza del supporto offerto nei momenti di crisi.
Le Cep, con la loro rete di volontari, operatori e collaborazioni istituzionali, si confermano un modello di welfare di prossimità capace di adattarsi alle esigenze di una popolazione eterogenea. L’aumento della domanda e la diversificazione delle necessità sottolineano l’urgenza di coniugare assistenza immediata e strategie di inclusione duratura.
Guardando al futuro
L’impegno per il futuro sarà rivolto non solo a mantenere l’ampia gamma di servizi offerti, ma anche a sviluppare progetti che favoriscano l’empowerment degli utenti, costruendo percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Le Cucine Economiche Popolari continueranno a essere un presidio di solidarietà e umanità, dimostrando che ogni piccolo gesto può trasformarsi in una grande speranza per chi ne ha bisogno.