“Rendicontare” non significa solo contare: significa restituire senso all’operato, misurarne il valore, comprenderne la direzione. Significa, soprattutto, non perdere di vista le persone.
Nel corso del 2024, le Cucine Economiche Popolari hanno accolto 3.539 persone, rilasciato 1.321 nuove tessere, distribuito 85.880 pasti, garantito 4.906 docce e 1.357 cambi d’abito, effettuato 2.552 prestazioni sanitarie. Dietro questi numeri si intravedono storie complesse, richieste di aiuto concrete, percorsi in bilico tra fatica e possibilità.
Il Bilancio Sociale 2024 raccoglie e rielabora tutto questo, offrendo una rendicontazione integrata, che coniuga dati quantitativi e osservazioni qualitative, indicatori costruiti con gli operatori ed esiti osservabili. Per ogni servizio, una lettura; per ogni attività, un impatto; per ogni cifra, una domanda di senso.
Accanto alla rendicontazione classica, trova spazio anche una stima del valore economico generato, calcolato sulla base del valore sostitutivo dei servizi offerti. Il totale stimato supera 1,6 milioni di euro, a fronte di costi reali decisamente inferiori grazie a donazioni, offerte e lavoro volontario. Ogni euro investito nelle Cep produce un impatto moltiplicato, concreto, misurabile nella vita quotidiana delle persone.
Una parte importante del bilancio è dedicata alle storie di chi attraversa le Cucine. Racconti come quelli di Ettore, Kebe, Alberto, Giulio: voci che parlano di perdita e ricerca, fragilità e riscatto. Le storie, scritte a partire da un ascolto profondo restituiscono la verità di vite segnate e ricostruite. Affiancarle ai dati è una scelta etica: perché ogni numero ha un volto, e ogni volto merita riconoscimento.
Tra le novità del 2024, due approfondimenti restituiscono la portata educativa e trasformativa dell’esperienza Cep:
- la valutazione dell’impatto sociale delle attività educative;
- il ruolo del volontariato come spinta concreta verso una società più giusta, partecipata, consapevole.
Il bilancio documenta inoltre il lavoro di rete che rende possibile ogni azione. Collaborare con enti pubblici, realtà caritative, associazioni e servizi sanitari significa mettere davvero al centro la persona, riconoscendo che nessuna fragilità si affronta da soli. La rete non è solo una cornice organizzativa, ma un principio operativo e una scelta culturale.
Infine, la raccolta fondi assume un significato che va oltre il sostegno economico: è una responsabilità condivisa. Le persone che vivono situazioni di grave povertà non sono “delle Cucine”, ma parte della nostra città. Sostenere le Cep – con donazioni, tempo, visibilità – è un gesto che coinvolge tutta la comunità e la invita a riconoscersi in un destino comune.
Anche il capitolo sulla sostenibilità ambientale ed economica apre prospettive nuove. Il recupero alimentare, la riduzione degli sprechi, la fornitura di energia verde, ma anche il rigore nella gestione e la valorizzazione del lavoro gratuito, parlano di una cura che abbraccia sia le persone che il pianeta, in un’ottica di equilibrio e responsabilità collettiva.
Questo bilancio sociale è il frutto di un lavoro collettivo, partecipato, quotidiano. È un atto di trasparenza, ma anche una presa di posizione: affermare che la povertà è relazione, che il valore è generativo, che la speranza può diventare metodo.
Scarica il Bilancio Sociale 2024: clicca qui.