È stato medico alle Cucine popolari da quando era andato in pensione, alcuni anni fa. È stato amico di tutti, medici, personale delle cucine, volontari, suore, responsabili della Caritas diocesana presso le cucine, ospiti della mensa, malati presso gli ambulatori. Tutti hanno amato il suo sorriso gentile, la sua discrezione, la sua presenza, la sua disponibilità costante per l’altro. Soprattutto la sua disponibilità, la sua pazienza all’ascolto, il suo desiderio di comporre ogni vertenza, il suo amore per i malati, anche se non erano i suoi primi malati, quelli della Clinica pediatrica di Padova, dove tanto ha costruito, ha dato, ha promosso, ha insegnato, ha fatto crescere. Una realtà nuova, la cura dei tumori solidi in età pediatrica, salvando molte vite, promuovendo nuovi indirizzi, diffondendo conoscenza ed esperienza non solo in Italia, ma anche all’estero. Ha affrontato con grande forza, dignità e accettazione la perdita cinque anni fa della moglie, da tempo malata, che ha amato fino all’ultimo, sostenuto dall’affetto dei figli e dei nipoti, confortato dagli amici che numerosi ha avuto vicino. Ha affrontato con altrettanta dignità e serena accettazione la sua malattia, pur se attaccato alla vita fino all’ultimo, ma capace di affidarsi pienamente alla volontà di Colui che della vita detiene le fila. “Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera, veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, lo sosterrà sul letto del dolore, gli darà sollievo nella sua malattia” (Sal 40). Questa è la preghiera che noi delle cucine popolari innalziamo a Dio, ringraziandolo per averci dato Tino Carli, perché Tino ha avuto cura del debole, del povero, del piccolo, li ha amati, con la sua intelligenza come medico, e con il suo cuore come uomo e come fratello loro. Tino ci lascia un grande esempio di amore per i malati, per gli ultimi, per i piccoli, piccoli per età, piccoli per umiltà, piccoli per condizioni di vita, persone meno fortunate per nascita, per condizioni di vita, per ambiente famigliare e sociale, ma pur sempre persone, nella dignità e nella libertà, sorelle e fratelli, che da Tino, così come da tutti i lavoratori della vigna delle cucine, hanno ricevuto e ricevono conforto, comprensione, aiuto, un pane caldo, un bicchiere di acqua fresca, ma anche partecipazione, vestiti, cure mediche, farmaci, assistenza, aiuto e coraggio alla vita. In questo Tino è stato come un angelo e ora come un angelo continua dai cieli a seguirci con il suo sorriso, dolce e gentile. Grazie Tino!