L’11 dicembre, al Teatro San Carlo, Padova celebra i trentacinque anni del Tavolo Inclusione, uno dei percorsi più lunghi e significativi di collaborazione cittadina sul tema della marginalità.
Nato nel 1990 su iniziativa del Settore Servizi Sociali del Comune di Padova, il Tavolo è oggi una rete consolidata che riunisce istituzioni pubbliche, cooperative sociali, associazioni, realtà religiose, università e volontariato.
Tra i suoi membri storici, le Cucine Economiche Popolari, che fin dalle origini partecipano attivamente a questo spazio di confronto e co-progettazione.
L’anniversario, oltre a un momento celebrativo, è un’occasione per rileggere un’esperienza che ha contribuito a cambiare la cultura del welfare cittadino, passando da interventi frammentati a una visione condivisa dell’inclusione come responsabilità collettiva.
Un’esperienza che costruisce metodo
Il Tavolo Inclusione nasce con una delibera del Comune di Padova che ne definisce obiettivi e composizione: un coordinamento tra istituzioni pubbliche, gruppi e associazioni di volontariato dedicato a promuovere e articolare interventi sociali per le persone senza dimora. L’intento era semplice e ambizioso al tempo stesso: creare un luogo stabile di dialogo e programmazione condivisa per affrontare i fenomeni di grave marginalità urbana, mettendo in rete chi, a vario titolo, già operava sul campo.
Nel corso degli anni il Tavolo ha ampliato la propria prospettiva, estendendo il proprio raggio d’azione a tutte le forme di vulnerabilità sociale: persone senza dimora, migranti, dipendenze, disagio psichico, precarietà abitativa. Questa apertura lo ha trasformato in un osservatorio permanente della povertà urbana, capace di anticipare i bisogni e proporre soluzioni coordinate.
Oggi il Tavolo Inclusione coinvolge un ampio ventaglio di soggetti:
Comune di Padova – Settore Servizi Sociali, Azienda ULSS 6 Euganea (Ser.D. e Struttura Immigrazione), Università di Padova – Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Comando di Polizia Municipale, Questura di Padova, Caritas Diocesana, Croce Rossa Italiana, Cucine Economiche Popolari, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione Elisabetta d’Ungheria, Associazione Avvocato di Strada, Associazione Noi sulla Strada, Associazione Noi Famiglie Padovane, Cooperativa Cosep, Cooperativa Gruppo R, Cooperativa Co.Ge.S., Cooperativa Levante, Cooperativa Città So.La.Re., Fondazione Padre G. Pizzuto, Associazione Guardian Angels, Ordine di Malta – Gruppo di Padova, Associazione Equality, Associazione Mimosa, Associazione Tangram, Associazione Open Gates, Associazione Padova Ospitale, Associazione Food for Life, Centro Accoglienze Rogazionisti, Pane dei Poveri, GasparOrto, Piazza Gasparotto Lab+, Route Four – Unità di Strada, Associazione Medici in Strada, e Beatrice Negro – Università di Padova.
La forza del Tavolo sta nella sua trasversalità: ogni realtà porta competenze, esperienze e linguaggi diversi. La condivisione periodica di casi, strumenti e prospettive permette di costruire risposte integrate e di ridurre la frammentazione che spesso caratterizza i sistemi di welfare locali. Negli ultimi anni, il Tavolo ha rafforzato il proprio ruolo di spazio di coprogettazione, in linea con i principi del Codice del Terzo Settore e con la logica dell’amministrazione condivisa. Le azioni non nascono più solo “dal bisogno”, ma da una visione comune della città, in cui pubblico e privato sociale collaborano per costruire percorsi di autonomia e inclusione.
È anche luogo di formazione e confronto, che promuove incontri tematici, approfondimenti, iniziative culturali e campagne di sensibilizzazione, tra cui il programma “Padova Include”, che ogni anno coinvolge operatori, volontari e cittadini in momenti di riflessione aperta sul tema dell’inclusione. Una parte importante del lavoro riguarda inoltre l’organizzazione dell’Accoglienza Invernale, che ogni anno coordina risposte integrate per le persone senza dimora, garantendo un sistema cittadino capace di orientare verso percorsi più stabili.
Una città che cresce nella rete
Padova, grazie al lavoro del Tavolo Inclusione, è diventata negli anni un laboratorio di governance partecipata. La sfida più grande affrontata dalla rete è stata quella di trasformare la risposta all’emergenza in un percorso di inclusione duraturo, in cui la persona non è più destinataria di assistenza ma protagonista di un cammino di reinserimento.
Le Cucine Economiche Popolari rappresentano, in questa rete, un nodo di prossimità fondamentale: ogni giorno accolgono, ascoltano, orientano e accompagnano. Il loro contributo non si limita all’offerta di servizi primari, ma diventa osservazione quotidiana dei bisogni, terreno di sperimentazione e luogo in cui le politiche di inclusione trovano una traduzione concreta.
E in questa prospettiva, ogni storia personale diventa il riflesso del lavoro collettivo di un’intera comunità. Come quella di Ahmed (nome di fantasia), arrivato in Italia nel 2008, che dopo la perdita del lavoro e un periodo di vita in strada a Padova, ha trovato sostegno proprio grazie alla rete: l’incontro con i volontari delle Cucine, l’accesso all’Accoglienza Invernale, l’accompagnamento dei Servizi Sociali e della cooperazione sociale hanno reso possibile un percorso di stabilità abitativa e lavorativa, fino a un reinserimento pieno nella vita cittadina. La sua vicenda — come quella di tante altre persone accolte — racconta come l’inclusione non sia il frutto di un singolo intervento, ma il risultato di un sistema che lavora in sinergia.
Come emerge anche dal report di On! Impresa Sociale, il valore generato dal Tavolo si manifesta in almeno sei direzioni:
- educazione e sensibilizzazione, attraverso il coinvolgimento della cittadinanza;
- riduzione del danno, con interventi coordinati sulle fragilità;
- creazione di connessioni e inclusione sociale;
- riabilitazione lavorativa e sociale;
- circolazione delle risorse e ridistribuzione;
- monitoraggio e supporto alla sicurezza della comunità.
Sono risultati che si misurano nel tempo e nelle relazioni, più che nei numeri. La durata trentacinquennale del Tavolo, la costanza della partecipazione e la capacità di mantenere un dialogo aperto e costruttivo tra attori diversi sono già di per sé indicatori di impatto sociale.
E, soprattutto, la fiducia reciproca che si è consolidata nel tempo rappresenta uno dei traguardi più significativi: è ciò che consente di costruire percorsi di autonomia, di recuperare relazioni, di rendere effettivi i diritti di cittadinanza.
Il Tavolo Inclusione ha saputo dimostrare che lavorare insieme è una scelta organizzativa e allo stesso tempo una visione politica: un modo di intendere la città come comunità di responsabilità condivise, in cui la povertà e la fragilità non sono problemi da nascondere ma parti di un cammino collettivo da affrontare insieme.
Conclusione
Trentacinque anni dopo la sua nascita, il Tavolo Inclusione continua a rappresentare un laboratorio civico di straordinaria attualità.
In un tempo in cui la povertà assume forme nuove e la solitudine cresce, la rete diventa la risposta più concreta: un modo per tenere unita la città e far sentire ogni persona parte di una comunità. Perché l’inclusione non è un servizio, ma una visione collettiva: si costruisce nel tempo, insieme, nella fiducia reciproca e nella capacità di riconoscere in ogni volto un frammento del bene comune.
L’incontro per celebrare i trentacinque anni del Tavolo Inclusione si terrà giovedì 11 dicembre alle ore 17.00 presso il Teatro San Carlo (via San Carlo 1, Padova).
Durante l’evento interverranno rappresentanti del Comune di Padova, delle realtà del Terzo Settore e dei servizi di accoglienza cittadina, con contributi e testimonianze sul lavoro svolto e sulle prospettive future della rete. L’appuntamento è aperto a tutta la cittadinanza: un’occasione per conoscere da vicino il valore di un’esperienza che da 35 anni costruisce inclusione attraverso la collaborazione.
