Un luogo che parla di speranza: la storia di un Giubileo alle Cucine Economiche Popolari

Nel cuore di Padova, le Cucine Economiche Popolari sono state riconosciute dalla Diocesi come uno dei luoghi giubilari del Giubileo della Speranza 2025, accanto a monasteri, abbazie e santuari. Una scelta profonda e simbolica, che riconosce nelle CEP non solo un’opera di carità, ma un luogo dove ogni giorno si intrecciano sofferenza e cura, giustizia e prossimità. Come ha ricordato don Luca Facco, presidente della Fondazione Nervo Pasini, «anche questo è un luogo attraverso il quale possiamo riscoprire la nostra fede, chiedere perdono e rimettere i debiti»​.

La cerimonia ufficiale di apertura dell’anno giubilare alle Cucine si è svolta sabato 8 febbraio 2025, con un breve pellegrinaggio dal Tempio della Pace, seguito da un momento di preghiera e di ascolto condiviso​.

Da allora, la comunità delle suore Elisabettine, che da oltre un secolo è anima viva delle Cucine, ha ideato una proposta di accoglienza specifica per i gruppi, non come semplice visita ma come percorso di riflessione. In orario serale, al termine della giornata operativa, le Cucine diventano uno spazio silenzioso e raccolto: un luogo che parla attraverso le sue stanze, i suoi tavoli, le sue storie.

A fine giugno: 16 gruppi, oltre 400 volti

A metà anno, le Cucine hanno accolto 16 gruppi, per un totale di oltre 400 persone provenienti da diverse parrocchie del territorio padovano. È un numero significativo, ma ancora più rilevante è ciò che queste persone hanno vissuto.

L’esperienza proposta è semplice, ma profonda: una serata per ascoltare, conoscere, interrogarsi. Si entra in un luogo concreto, dove ogni giorno si accolgono decine di persone in difficoltà, e lo si attraversa con passo lento, lasciando spazio alle domande. Non si serve ai tavoli, ma si ascolta chi lo fa. Non si cucina, ma si condividono racconti e significati. È un tempo di sosta che apre lo sguardo, una porta sulla realtà della povertà vissuta con dignità e rispetto.

Spesso, durante o dopo l’incontro, emergono domande semplici e radicali, che toccano corde profonde:
Come possiamo essere davvero accoglienti, nella nostra vita quotidiana?
Cosa significa riconoscere chi ci sta accanto, anche quando è fragile o invisibile?
In che modo possiamo portare con noi questa esperienza, nella nostra comunità?

È qui che il Vangelo si fa riflessione vissuta, e non gesto compiuto. Chi partecipa si confronta con una realtà che interpella senza clamore, che non cerca eroi ma sguardi attenti. Ed è proprio questo lo spirito del Giubileo: fermarsi, lasciarsi interrogare, ripartire trasformati.

Chi entra alle Cucine per la prima volta spesso ne esce con uno sguardo diverso: più attento, più umano, più vero. L’impatto non sta tanto nei numeri, ma nella qualità dell’incontro: con le storie ascoltate, con le parole condivise, con il volto di una città che soffre ma che non ha smesso di sperare.

Una proposta che continua

Le Cucine Economiche Popolari continueranno ad accogliere gruppi lungo tutto l’anno giubilare. Ogni serata è diversa, perché diversi sono i volti e le domande. Ma il desiderio è sempre lo stesso: generare consapevolezza, suscitare cura, accendere domande.

Tra i progetti di carità proposti dalla Diocesi in occasione del Giubileo, c’è anche la possibilità di sostenere le Cucine nella costruzione della nuova sede e nei percorsi di accompagnamento delle persone più fragili.

📎 Per saperne di più e scoprire come partecipare o sostenere questa realtà, visita il sito:
giubileo2025.diocesipadova.it/progetti-di-carita