Anche nel 2025, il laboratorio “Se Apri Non Scarti” ha preso vita in numerose scuole primarie delle province di Padova e Rovigo, portando con sé non solo ingredienti di recupero e dolci da condividere, ma anche idee, valori, relazioni. Un laboratorio educativo che nasce da una domanda semplice: “Cosa possiamo imparare dallo spreco?”.
Attraverso un’attività costruita su misura per i più piccoli, bambini e bambine hanno potuto riflettere, insieme ai loro insegnanti, su temi complessi come l’inclusione sociale, la povertà, il valore del cibo e la dignità delle persone. Il punto di partenza è stato un piccolo gesto: preparare un dolce con ingredienti “salvati dallo spreco”. Il punto di arrivo? Un’esperienza che lascia il segno.
Nel corso dell’anno scolastico 2024/25 sono stati realizzati 30 laboratori, coinvolgendo 585 alunni tra Padova e Rovigo. Ogni laboratorio ha rappresentato un’occasione per intrecciare il fare con il pensare, per stimolare la curiosità e per avvicinare la scuola a una realtà che ogni giorno si prende cura delle persone più fragili: le Cucine Economiche Popolari.
Per raccogliere una valutazione sull’esperienza, abbiamo somministrato un questionario alle insegnanti delle classi coinvolte. Abbiamo ricevuto 17 risposte, che ci restituiscono un quadro ricco, articolato e profondamente incoraggiante:
- il laboratorio è stato definito da tutte le insegnanti come positivo e utile alla crescita personale degli alunni;
- l’esposizione da parte degli operatori delle CEP è stata valutata positivamente in ogni caso, con particolare apprezzamento per l’approccio semplice e partecipativo;
- il linguaggio è stato percepito come adeguato all’età, e in diversi casi l’attività è stata inserita in percorsi scolastici più ampi su cittadinanza, ambiente e relazioni.
Ma non sono solo i numeri a parlare. Sono le frasi raccolte sulle lavagne, scritte dai bambini alla fine del laboratorio:
“Le persone non si buttano”
“Aiutare chi ha bisogno fa stare bene anche noi”
“Anche con poco si può fare qualcosa di buono”
Tutto questo lo abbiamo raccontato, documentato e restituito in un report che non è solo una valutazione, ma anche una narrazione. Una narrazione fatta di dati, voci, immagini, frasi simboliche e riflessioni condivise. Una narrazione che guarda al futuro, con l’obiettivo di migliorare, crescere, costruire alleanze educative sempre più forti tra scuola, territorio e comunità solidale.
Il report si intitola “Un seme di solidarietà”, un titolo che parla di futuro, di germogli, di educazione.
E che ci auguriamo possa ispirare anche altre scuole a “non scartare” questa possibilità.
Scarica qui il report completo: Un seme di solidarietà